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Dott. Danilo Centrella | Specialista in Urologia e Andrologia

Patologie

Tumore del testicolo

I testicoli sono due  organi  contenuti nello scroto, sotto il pene. Hanno una funzione molto importante per la formazione degli spermatozoi e per la formazione dell’ormone maschile (testosterone) che verra’ convertito nella prostata nella sua forma attiva, stimolando lo sviluppo e il mantenimento dell’organismo maschile.  Si formano vicino ai reni e, durante lo sviluppo embrionale prima della nascita migrano all’esterno dell’addome  per alloggiare nelle borse scrotali. Gli spermatozoi infatti si sviluppano in maniera ottimale ad una temperatura inferiore del corpo umano di circa due gradi . La vascolarizzazione quindi nasce sempre da arterie e vene del distretto renale . Il tumore del testicolo è un tumore maschile di eterogenee varieta’, in cui le cellule tumorali si formano a partire dai tessuti e dalle cellule delle diverse parti del testicolo

 

Il tumore del testicolo è frequente?

 

I tumori del testicolo colpiscono soprattutto i soggetti giovani, con la massima incidenza tra i 20 e 40 anni.  Dopo i 50 anni l'incidenza si riduce notevolmente . E’ una malattia con una rapida evolutivita’  e duplicazione cellulare ma , se trattato correttamente e in stadio precoce, la percentuale di guarigione è molto alta. Per tale motivo si raccomanda sempre ai giovani uomini l’autopalpazione dei testicoli e la richiesta di valutazione urologica nel sospetto di tumore testicolare

 

Quali sono le cause del tumore del testicolo?

 

Le cause del tumore testicolare non sono tutt’ora note ma sono stati studiati  diversi fattori di rischio possono favorirne la comparsa.

Il principale fattore di rischio  è il criptorchidismo che consiste nella incompleta migrazione del testicolo nella borsa scrotale ma la persistenza in addome a diversi livelli. Cio’ causa la maggior temperatura testicolare che lo rende piu’ piccolo e con incompleta funzione . L’ipotrofia del testicolo  aumenta le probabilità di trasformazione tumorale  del testicolo in proporzione di 10 volte rispetto alla popolazione generale. La correzione chirurgica del criptorchidismo prima dei sei anni di eta’ riduce notevolmente questo rischio.

La sindrome di Klinefelter, una anomalia  nei cromosomi, espone il soggetto a un rischio fino a 50 volte superiore di sviluppare il tumore .

Altri fattori di rischio sono le sostanze che interferiscono con il metabolismo ormonale ( ad esempio inquinanti e pesticidi),  la mancata fertilita’  del soggetto e il fumo di sigaretta.

 

Che tipi di tumori testicolari esistono?

 

Vi sono due grandi famiglie di tumori testicolari: i  seminomi e i non seminomi.

I Seminomi sono dovuti alla trasformazione maligna delle cellule germinali deputate alla formazione degli spermatozoi. Sono i tumori piu’ frequenti intorno ai quaranta anni . Molto  spesso si presentano associati a tumori cellule non seminomatose formando tumori misti.

I non seminomi sono una famiglia di tumori distinguibili in:  carcinomi embrionali,  coriocarcinomi, teratomi e i tumori del sacco vitellino. Il trattamento dipende quindi dal tipo di tumore e cosi’ anche la possibilita’ di guarigione.

 

Che sintomi danno?

 

Solitamente la malattia non presenta sintomi ma il paziente si accorge di avere un nodulo senza dolore. Molto spesso non sa riferire da quanto tempo è presente. Puo’ esordire anche con  un aumento di volume, un gonfiore o un senso di pesantezza del testicolo. La rapida crescita del tumore e l’assenza di sintomi (simile al tumore del seno della donna) rendono indispensabile l’insegnamento e la frequente autopalpazione dei testicoli.  Piu’ raramente il soggetto presenta un acuto dolore ed un gonfiore improvviso . Cio’ può essere provocato da un’emorragia all'interno del tumore. Considerando la mancata discesa dei testicoli un importante fattore di rischio è importante per i genitori portare i bambini  dal pediatra per un eventuale correzione chirurgica del criptorchidismo, evitando il rischio di degenerazione tumorale.

 

Esiste una prevenzione?

 

I  marcatori tumorali (alfafetoproteina, LDH e beta-HCG) non sono utilizzati per la diagnosi precoce del tumore. Di estrema l'importanza risulta essere autopalpazione del testicolo, con attenzione verso qualsiasi forma di nodulo del testicolo. Viene insegnato ai ragazzi la tecnica di autopalpazione per conoscere la corretta forma e dimensione dei testicoli ed in seguito,  almeno una volta al mese dopo un bagno caldo devono eseguire la palpazione facendo ruotare il testicolo tra pollice e indice alla ricerca di noduli anomali.  Questa semplice tecnica può consentire una diagnosi precoce e permettere la guarigione . 

 

Come viene fatta  la diagnosi?

 

I sistemi diagnostici piu’ sensibili sono la visita medica, la ecografia con sonda multifrequenza e il dosaggio dei marcatori tumorali.  

Esame obiettivo: il medico percepisce una nodularita’ dura del testicolo che orienta verso la malattia.

Ecografia: sono usate sonde lineari ultrasensibili con la visione della alterazione del parenchima testicolare e la anomala vascolarizzazione.

Marcatori: l’alfa-fetoproteina(AFP), la beta-HCG e la latticodeidrogenasi (LDH) possono incrementare in caso di tumore testicolare.

 

Nel caso di sospetto di tumore si procede alla celere esplorazione chirurgia in sala operatoria con una biopsia con immediato referto e,  se positivo, si asporta il testicolo interessato con il funicolo seminale. Per tale motivo l’incisione avviene sempre dall’ inguine. Puo’ essere contestualmente posizionata una protesi testicolare per migliorare l’effetto psicogeno della asportazione.

 

Come evolve il tumore del testicolo?

 

L’evoluzione e la prognosi dipende dalla aggressivita’ delle cellule e dallo stadio di presentazione:

 

stadio I: tumore circoscritto al testicolo

stadio II: tumore diffuso ai linfonodi

stadio III: tumore diffuso oltre ai linfonodi con interessamento di organi come  polmoni e fegato.

 

Come viene curato?

 

Nonostante la rapida duplicazione delle cellule del tumore, il progresso tecnologico sanitario nella diagnosi e nella terapia , permette una prognosi di sopravvivenza eccellente per il paziente. Se il tumore  è limitato al testicolo, dopo la asportazione del testicolo (sia seminoma che non seminoma) puo’ essere indicata una terapia  chirurgica con asportazione dei linfonodi retro-peritoneali, chemioterapia o radioterapia preventiva. La terapia preventiva puo’ essere evitata nelle neoplasie di piccole dimensioni, preferendo controllare frequentemente il paziente.

Se il timore si presenta in forma avanzata  è necessario ricorrere alla chemioterapia. Il tumore testicolare è molto sensibile ai moderni chemioterapici. Puo’ quindi essere indicato, dopo la chemioterapia che ha ridotto la massa tumorale, una asportazione delle lesioni residue.

 

Come avvengono i controlli dopo la cura?

 

I protocolli di follow up sono molto rigidi perche’ e’ necessario farsi controllare regolarmente per molti anni dopo la cura. Contestualmente alla asportazione del testicolo puo’ essere posizionata  una protesi che consente di mantenere l'aspetto estetico dello scroto. La fertilità può essere preservata conservando campioni di liquido seminale, raccolto prima dell'intervento chirurgico o prima della chemioterapia , in una banca del seme e crioconservato. Gli spermatozoi congelati potranno essere utilizzati per una fecondazione assistita se non è possibile una ripresa della fertilita’ del testicolo controlaterale.