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Incontinenza urinaria maschile e femminile
Cenni di anatomia
I reni sono due organi retroperitoneali che producono l’urina filtrando il sangue arterioso. L’urina contiene le sostanze da eliminare e raggiunge la vescica attraverso i due ureteri con un movimento pulsante ad un ritmo di circa 20 onde al minuto. La vescica è un serbatoio che contiene le urine sino alla minzione, per l’espulsione all’esterno attraverso l’uretra. La vescica quindi, oltre ad essere un contenitore di urine, ha anche l’importante funzione di contrazione come atto volontario, per eliminazione delle urine nei tempi e nei luoghi opportuni alla vita sociale dell’individuo.
Tutti noi abbiamo la capacita’ di trattenere e svuotare la vescica volontariamente attraverso l’importante funzione degli sfinteri, muscoli che
Restano chiusi per la maggior parte del tempo trattenendo le urine in vescica e che si rilasciano con la minzione aprendosi come rubinetti. Geli sfinteri sono formati da strati muscolari sotto il controllo volontario e involontario, tra vescica e uretra. Quindi un’elevata pressione di urina in vescica puo’ aumentare lo sforzo di chiusura degli sfinteri sino alla incompleta chiusura generando l’incontinenza, cioè la fuoruscita di urina senza la volontà del soggetto e senza il suo controllo.
Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria?
Vi sono diverse cause che generano il fenomeno dell’incontinenza.
Per comprenderne le cause è necessario ricordare che la vescica è un serbatoio con la capacita’ di distensione e di contrazione determinata dalla presenza di muscoli lisci ed involontari che permettono il riempimento distendendosi.
Quando la quantita’ di urina aumenta vi è un incremento della pressione interna della vescica. L’aumento della pressione è percepita da particolari particelle sulla parete vescicale chiamati recettori di pressione che inviano al cervello gli impulsi di riempimento. Le vie di trasporto degli impulsi si trovano nel midollo spinale. Il cervello percepisce la sensazione di riempimento ed il bisogno di urinare e blocca la contrazione della vescica fino al momento sociale piu’ opportuno .
Quando il soggetto ha la possibilita’ di urinare, il cervello permette la contrazione della vescica, rilasciando gli sfinteri e urinando.
Qualsiasi malattia che limita il fisiologico meccanismo descritto puo’ causare una perdita d’urina.
Come viene classificata l’incontinenza urinaria?
Sono descritto due tipi di incontinenza con meccanismo diverso ma che possono essere associati:
Incontinenza da urgenza : si verifica quando la vescica si contrae prima che il cervello riesca ad inibirne la contrazione. La pressione dell’urina raggiunge livelli superiori alla tenuta dello sfintere sino alla perdita dell’urina. Il sintomo caratteristico è l’urgenza di dover urinare senza avere la possibilita’ di bloccare lo stimolo e bagnarsi cercando un bagno. Le cause più comuni sono le malattie infiammatorie della vescica e della prostata, l’ingrossamento prostatico e le malattie neurologiche che bloccano collegamenti nervosi inibitori tra vescica e cervello.
incontinenza da sforzo: lo sfintere urinario perde la capacita’ di contrarsi per trattenere le urine, quindi l’aumento di pressione sulla vescica, come i colpi di tosse o le contrazioni dell’addome, determinano la perdita di urine. Il tipico sintomo quindi è perdere le urine senza nessuno stimolo nel dover urinare ma in un movimento improvviso. I colpi di tosse, gli starnuti ed il sollevamento di pesi aumentano infatti la pressione addominale con una pressione della vescica che supera quella di contrazione degli sfinteri. Cio’ causa la fastidiosa perdita di urine.
Che sintomi crea l’incontinenza urinaria?
La perdita di urine è il sintomo principale. Le modalita’ di tale perdita orienta il medico nel differenziare l’incontinenza da urgenza da quella da sforzo.
Come viene fatta la diagnosi di incontinenza urinaria?
La visita urologica e l’accurata anamnesi ed esame fisico è indispensabile per formulare una corretta diagnosi ed impostare la terapia che possa migliorare un disturbo che crea una grande limitazione ed imbarazzo del soggetto.
Dopo la visita medica vengono prescritti esami del sangue, urine ecografia dell’apparato urinario con valutazione del residuo d’urina in vescica dopo aver urinato.
E’ infatti importante escludere di infezioni delle vie urinarie, anomalie dell’apparato urinario e genitale maschile e femminile e malattie concomitanti.
Vengono inoltre indicate specifiche indagini come il diario delle minzionale delle perdite eseguito dal paziente a casa e la uroflussimetria.
In particolari casi selezionati viene richiesto l’esame urodinamico invasivo che permette di valutare il meccanismo di riempimento e di svuotamento vescicale
Come viene curata l’incontinenza urinaria?
I trattamenti sono distinti in base al tipo di incontinenza
Nel caso di Incontinenza da urgenza è importante identificare le cause della contrazione della vescica non bloccata dal cervello .
In caso di cistite batterica o di prostatite la risoluzione dell’infezione con utilizzo di antibiotici blocca l’infiammazione e risolve l’urgenza del paziente.
Sono utilizzati 3 classi di farmaci utili al miglioramento di stimoli da urgenza grazie all’azione sui recettori della vescica: anticolinergici, anti-muscarinici e beta stimolanti.
I farmaci, molto utili se utilizzati in modo opportuno e sotto controllo medico, possono produrre effetti collaterali se usati impropriamente dal paziente.
L’incontinenza da sforzo viene classificata in base alla quantita’ di urine perse. La terapia puo’ infatti variare dalla quantita’ di urine che il soggetto perde.
Cosa sono le terapie comportamentali nell’incontinenza?
La terapia comportamentale viene indicata e insegnata al paziente per aumentare il tono della muscolatura volontaria della minzione a tollerare pressioni vescicali elevate. Gli esercizi insegnati sono specifici per l’aumento del tono muscolare del piano pelvico (vedere capitolo specifico)
Quali sono le terapie chirurgiche per l’incontinenza?
Quando lo sfintere non ha la capacita’ di riabilitazione comportamentale o farmacologica e la scarsa contrazione causa la perdita di cospicua quantita’ di urine, viene indicato il trattamento chirurgico.
Un trattamento chirurgico mini invasivo per trattare l’incontinenza da sforzo nella donna è rappresentato dal posizionamento, dalla vagina di una fettuccia in materiale non riassorbibile denominata TVT (trans vaginal tape) o TOT (trans obturator tape) , sospendendo l’uretra e permettendo il recupero del meccanismo di continenza. I trattamenti trans vaginali vengono indicati nell’incontinenza da sforzo post-menopausa femminile senza prolasso e nell’uomo dopo interventi prostatici. Infatti l’intervento di prostatectomia radicale puo’ essere complicato da incontinenza urinaria. Anche per l’incontinenza da sforzo maschile dopo complicanza di interventi chirurgici, viene posizionata una banderella non riassorbibile per via perineale, sostenendo l’uretra ed il collo vescicale. L’intervento avra’ pero’ successo unicamente se lo sfintere urinario maschile risulta integro. Se invece il danno ha lesionato gli sfinteri urinari viene indicato il posizionamento di una protesi a palloncino che viene gonfiata da un serbatoio di liquido, sostituendosi completamente al meccanismo sfinteriale (sfinteri artificiali).
Se all’incontinenza sono associati prolassi di vescica o vagina, vengono indicati interventi di posizionamento di banderelle non riassorbibili per via vaginale o per via addominale laparoscopica (colpo sacropessi) .