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Dott. Danilo Centrella | Specialista in Urologia e Andrologia
Cistite: cause, sintomi, rimedi
01-05-2020

Cistite: cause, sintomi, rimedi


Che cos’è la cistite?

 

La cistite è l'infiammazione della vescica determinata, in molti casi, da un’infezione dovuta da batteri. La cistite è malattia molto diffusa, soprattutto nel sesso femminile rispetto all’uomo a causa della diversa conformazione anatomica e minor barriera protettiva dell’apparato urinario femminile.

Nella donna infatti il condotto che porta l’urina dalla vescica all’esterno, chiamato uretra, è molto più breve di quello maschile, per cui i batteri presenti nelle feci possono facilmente risalire dai genitali nell’uretra e arrivare alla vescica provocando l’infiammazione.

I batteri più frequentemente coinvolti sono; Escherichia coli, Streptococchi, Stafilococchi, Proteus e Klebsiella.

 

Quali sono le Cause?

 

La cistite è una malattia determinata, nella maggior parte dei casi, da un’infezione da parte di batteri. Esistono diverse condizioni in grado di scatenarla. Le più frequenti sono:

 

- scarsa o errata igiene intima per utilizzo di detergenti troppo aggressivi

- uso del diaframma e di creme spermicide che diminuiscono l'acidità della vagina, favorendo così l’insediamento di patogeni

- uso di indumenti molto stretti e di biancheria intima sintetica

- assorbenti interni

- micro traumatismo da rapporto sessuale

- episodi di stipsi o dismetabolismo intestinale

- presenza di calcoli

- diabete

- diminuzione del trofismo vaginale

- menopausa

 

Le cistiti tendono frequentemente a recidivare, cioè a ripresentarsi nei periodi di cambio stagionale soprattutto in primavera e autunno, nei periodi di stress e diminuzione delle difese immunitarie o di disordini alimentari.

 

Quali sono i sintomi?

 

Durante la cistite vi è un aumentata frequenza dello stimolo a urinare (urgenza minzionale), dolore o il bruciore mentre si urina (stranguria) e un senso di peso sovrapubico. Talvolta possono comparire febbre, più o meno elevata, nausea, vomito. I sintomi possono essere accompagnati da torbidità e cattivo odore delle urine. Viene definita cistite emorragica se i sintomi di urgenza e brucione ad urinare si associano alla perdita di sangue con le urine.

 

Che complicazioni possono presentarsi?

 

Una delle complicazioni più gravi della cistite, specialmente quando l’infezione si presenta ripetutamente, è la pielonefrite, una patologia renale piuttosto seria, ma per fortuna non frequente. Compare quando i batteri, dalla vescica riescono a risalire fino ai reni perchè vi è la temporanea incompetenza del meccanismo di valvola antireflusso vescico-ureterale che determina la risalita delle urine infette attraverso l’uretere.

 

Come viene posta la diagnosi di cistite?

 

La diagnosi viene posta sulla valutazione dei seguenti fattori:

- analisi dei sintomi irritativi riportati dal paziente

- esame specifico delle urine. Nella donna la presenza di una concentrazione di batteri, fino a 10.000 colonie per ml è considerato fisiologico. Una concentrazione superiore a 100.000/ml potrebbe essere la conseguenza di un'infezione batterica in corso (cistite), a condizione che l'analisi sia stata eseguita sulle urine intermedie e con una tecnica procedurale adeguata.

 

Rilevata una concentrazione batterica nelle urine della paziente si ricorre all’antibiogramma, un esame necessario per valutare il tipo di battere presente e la sensibilità all’antibiotico da utilizzare.

In caso di cistiti ricorrenti, sono indicati anche esami urologici, ginecologici, gastroenterologici ed endocrinologici ed esami strumentali (ecografia TC) proprio a causa della diversa origine dell'infezione.

              

Come si previene la cistite?

 

Il germe più frequentemente responsabile della cistite è l’Escherichia coli, seguito da Proteus Vulgaris e Klebsiella. I batteri, definiti saprofiti, presenti normalmente nell’intestino dei soggetti, aumentano l’aggressività quando superano le difese anatomiche e colonizzano la vescica, a causa di un elevata affinità per il tessuto della parete vescicale. I batteri infatti hanno delle particolari estroflessioni, denominate fimbrie, che aderiscono ai recettori della mucosa vescicale come delle piccole ventose.

Alcune semplici regole di comportamento sono utili per prevenire la cistite:

- bere molto e spesso nell’arco della giornata: il consumo di acqua aiuta a prevenire l'insorgenza della cistite, evitando il ristagno di urina e aumentando l’eliminazione dei batteri prima che abbiano tempo di colonizzare la vescica. Il meccanismo di diluizione delle urine permette la rapida eliminazione dei batteri con la minzione.

- evitare di trattenere per lungo tempo la minzione poiché agevolerebbe la moltiplicazione batterica.

- seguire una dieta sana ed equilibrata evitando l’eccessivo consumo di alimenti ricchi di proteine e di zuccheri, che possono favorire la colonizzazione batterica.

- praticare regolare esercizio fisico per garantire l'ottimale efficienza del sistema immunitario

- prima e dopo il rapporto sessuale bere alcuni bicchieri di acqua, urinare e detergere le zone intime

- evitare l'utilizzo comune di asciugamani e biancheria intima

- evitare di stare a lungo con costume o biancheria intima umida

- evitare di indossare biancheria intima sintetica o altri indumenti troppo stretti

- meglio scegliere il cotone che rispetto alle fibre sintetiche per la miglior traspirazione.

 

Come viene curata la Cistite?

 

In presenza di cistite acuta vengono consigliate norme igienico-sanitarie di carattere generali quali l’assunzione di molta acqua (almeno due litri al giorno) per diluire la carica batterica e permettere un lavaggio meccanico delle vie urinarie. Evitare assunzione di cibi irritanti le vie urinarie. Evitare l’utilizzo non controllato di antinfiammatori ed antibiotici.

 

Sono in commercio numerosi elementi fitoterapici con funzione antinfiammatoria e lenitiva sull’apparato urinario. Permettono inoltre di limitare l’adesione batterica sul particolare tessuto della vescica (epitelio transizionale) determinato dalle proteine di adesione della membrana batterica. I più noti sono: l’uva ursina, il mirtillo rosso, il mannosio. Spesso vengono utilizzati fermenti lattici o i probiotici che hanno la funzione di inibire la crescita batterica intestinale per una competizione di crescita con i batteri non dannosi, riducendo il serbatoio di accumulo dei batteri responsabili della cistite nel colon.

 

La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici, di antidolorifici e antispastici. Gli antibiotici possono essere assunti in dose singola o attraverso un breve ciclo di tre giorni che, secondo studi recenti, sembra più efficace della monodose nel caso di cistite ricorrente (almeno 3 episodio all’anno).

 

La cistite in menopausa è spesso causata dalla diminuzione del trofismo della mucosa vaginale con perdita della normale barriera di muco vaginale che ingloba e rende immobili i batteri dannosi. E’ stata dimostrata un’utilità nell’applicazione di estrogeni naturali o sintetici (creme o ovuli vaginali) per limitare la diffusione batterica o prevenire la recidiva di infiammazione. Il trattamento antibiotico va proseguito per tutto il periodo prescritto, anche se i sintomi spariscono prima. Per alleviare i dolori possono essere assunti antidolorifici e antispastici (che riducono la contrazione della muscolatura vescicale). 

 

Quando consultare il medico?

 

Il medico va consultato sempre non appena compaiono i sintomi maggiori. In particolare, è necessario sottoporsi a una visita approfondita quando compare sangue nelle urine, se la cistite si ripresenta con una certa frequenza fino a diventare ricorrente nell’arco dell’anno e se i dolori sono molto forti e accompagnati da febbre o brividi.

La cistite è rara nel maschio e nel bambino piccolo. In tali casi va sempre esclusa una problematica anatomica che deve essere diagnosticata e trattata precocemente.

 

Cosa sono i fitoterapici e come vanno usati?

I fitoterapici sono estratti naturali utili per ausiliare il trattamento infiammatorio. I più famosi sono le proantocianidine presenti nel mirtillo rosso. Hanno una potente azione antinfiammatoria e inibente il legame batterico con la parete vescicale perchè ha la capacità di rendere antiadesiva la superficie delle mucose, ciò che inibisce l'adesione cellulare dei vari batteri patogeni responsabili delle infezioni urinarie, fra cui anche l'Escherichia coli (l'agente patogeno che è più spesso responsabile delle infezioni urinarie). Il mirtillo americano, contiene significative quantità di antocianosidi, flavonoidi, acido citrico, malico, chinico e ippurico, e numerose altre sostanze dalle proprietà antibatteriche, che esplicano la loro azione sinergica sull’apparato urinario femminile e maschile. Il mirtillo rosso inoltre aiuta ad abbassare i valori del pH urinario, rendendo quindi più acide le urine, combattendo le infezioni stesse.

 

Molto diffusa è la tisana a base di timo (disinfettante delle vie urinarie) e di malva (ricca di mucillagine). Bere uno o due litri di questa tisana al giorno può prevenire o combattere l'insorgere della cistite specie se assunta nello stadio iniziale

 

L’uva ursina è utilizzata come disinfettante naturale delle vie urinarie e la sua azione è favorita dalle urine alcaline per cui viene spesso associata all’utilizzo di bicarbonato di sodio o di altri alcalinizzanti urinari.

 

L'estratto dei semi di pompelmo, contiene un'elevata concentrazione di bioflavonoidi e la sua azione battericida si esplica sulla membrana cellulare dei microrganismi, modificandone la permeabilità e le attività enzimatiche, sino alla morte del microrganismo stesso.